Incentivi per innovazione – Incentivi per innovazione sono lo strumento giusto se hai bisogno di rinnovare la tua azienda in termini di digitalizzazione. I suoi utilizzi sono molteplici: puoi implementare i processi di analisi dei dati o cyber security, puoi integrare nuove tecnologie per migliorare le tue campagne di digital marketing e di rinnovamento dell’immagine del brand.
Il ministero dello sviluppo economico mette a disposizione una serie di appoggi per permettere alle aziende di ampliare il proprio organico e assumere delle figure professionali in grado di migliorare le prestazioni aziendali nell’ottica digitale.
In particolare, due proposte da tenere seriamente in considerazione sono i voucher per l’Innovation manager e per il credito d’imposta in ricerca e sviluppo.
Gli incentivi per l’innovazione si inserisce nel ‘Piano Nazionale Impresa 4.0’. Queste formule vogliono stimolare l’investimento nel processo di innovazione e aiutare le aziende ad implementare i loro processi produttivi con le ultime tecnologie. Ma quale delle due proposte scegliere? Bisogna infatti sottolineare che i due non sono cumulabili, perciò sarà necessario scegliere in base alle proprie esigenze e al contesto specifico in cui applicarlo.
Incentivi per innovazione – VOUCHER INNOVATION MANAGER
Recentemente, nell’ambito degli incentivi per innovazione, si apre la possibilità di investire nella figura dell’innovation manager. Si tratta di un’ottima soluzione per mettere in atto un vero e proprio processo di innovazione per la propria azienda. L’incentivo per l’innovation manager sarà in grado di gestire i progetti di rinnovamento aziendale, attraverso attività di pianificazione e organizzazione, associato a una costante attività di monitoraggio, tanto dei lavoratori quanto delle risorse, al fine di stimolare un rinnovamento in termini digital a tutto tondo e basandosi su una visione globale. Saprà prendere spunto e ispirarsi a formule e soluzioni illimitate, rimanendo costantemente connesso alle novità e gestendo in maniera autorevole e ferma le novità. Per essere pronto a ogni casistica e creare soluzioni ad hoc per l’azienda in questione, saprà far uso del suo carattere curioso e creativo, con capacità di visione a lungo termine, lungimirante nell’anticipare le tendenze future e che potrebbero poi essere centrali nei processi di rinnovamento dell’impresa.
L’attività di consulenza specialistica resa dal manager dell’innovazione sarà temporanea, con un contratto di consulenza di durata non inferiore a nove mesi.
A seconda della tipologia di azienda saranno stanziati dei voucher di valore proporzionato, il quale potrà essere applicato tra il 2019, 2020, 2021.
> Per avere maggiori informazioni riguardo le modalità di presentazioni della domanda e in generale, su cosa offre e come usufruire del voucher, consultare la pagina <
Incentivi per innovazione -VOUCHER CREDITO D’IMPOSTA
Smpre nella cerchia degli incentivi per innovazione più recenti, il voucher credito d’imposta ricerca e sviluppo si propone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in ricerca e sviluppo per innovare processi e prodotti aziendali. Le attività coinvolte sono svariate, tutte ovviamente connesse alla ricerca e allo sviluppo. In particolare, le attività che rientrano vanno dalla ricerca fondamentale e industriale per la messa a punto di nuove strategie o prodotti o sistemi; sviluppo di tipo sperimentale o teorico; investimenti per personale specializzato e altamente formato così come contratti e collaborazioni con imprese di qualsiasi tipo, anche start up, che si occupano di ricerca e sviluppo, consulenza o ricerca; costi per ottenere certificazioni contabili (fino ad un massimo di 5.000 euro); spese sostenute per brevetti; fino a quote di ammortamento in dispositivi e strumenti di laboratorio.
Anche qui l’incentivo cerca di aiutare le aziende a sostenere i processi di innovazione e rinnovamento, ma i limiti sono nettamente inferiori rispetto al voucher per l’Innovation manager. Il Credito di imposta Ricerca e Sviluppo si concretizza in una somma di denaro per agevolare le spese in ricerca e sviluppo per migliorare l’attività dell’azienda. In particolare, sarà possibile recuperare il 50% dei costi sostenuti con una logica di tipo incrementale.
Per ottenerlo, il bonus deve essere inserito in fase di dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, di modo da attivare la compensazione.
La validità è per il periodo dal 2017 al 2020 (compreso).
L’agevolazione consiste in un credito di imposta calcolato si ogni periodo agevolabile: se l’azienda ha effettuato in tutti gli anni investimenti in ricerca e sviluppo allora si ha un credito di imposta per ogni anno specifico, altrimenti il credito matura solo nell’anno in cui ha sostenuto tali spese.
Ad avere diritto al credito di imposta sono tutte le imprese che sostengono spese in ricerca e sviluppo, escludendo solo coloro che hanno diritto a redditi di lavoro autonomo, sono sottoposti a fallimento e procedure concorsuali o sono enti non commerciali.
È importante che le spese siano di almeno 30.000 euro per anno e maggiori della spesa media sostenuta in ricerca e sviluppo nei tre anni precedenti.
Incentivi per innovazione – Quale scegliere?
Gli incentivi per l’innovazione proposti sono forme di sostegno economico entrambe estremamente valide, ma non sono cumulabili. Pensarle come ottime alternative è il giusto modo per approfittare e sfruttare gli sforzi del ministero previsti dal piano impresa 4.0. Il voucher Innovation manager si focalizza molto sulla parte manageriale e di organizzazione, guardando da un punto di vista più alto le dinamiche e i processi di digitalizzazione, con una prospettiva gestionale ampia e completa. Mette sicuramente dei limiti più stretti, sia in termini di tempistiche che in termini di procedure per ottenere il voucher. Ma l’aiuto fornito è indubbiamente fondamentale e da non trascurare. In ogni caso, se non si dovesse riuscire ad ottenere il voucher, rimane una validissima alternativa il credito d’imposta per lo sviluppo e la ricerca. Di natura più operativa e tecnica, permette di sostenere attività legate a dinamiche di sviluppi di prodotti e servizi, come produzione e collaudo di brevetti.
Business Competence offre in entrambi i casi servizi compatibili con le attività richieste dai voucher, in grado di creare soluzioni ad hoc per ogni azienda in ambiti digital, si propone come partner ideale per rispondere a diverse necessità in un’ottica di potenziamento e miglioramento continuo.
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