Quale ecommerce aprire – Quale ecommerce e quale categoria merceologica si adatta meglio alle nuove esigenze dei clienti?
Decidere di aprire una shop online è decisamente una scelta in linea con le tendenze di questi ultimi anni. Sempre più persone decidono di acquistare online. Secondo una recente ricerca, infatti, nel 2018 il 40% della popolazione mondiale ha effettuato un acquisto online e si stima che entro il 2022 gli acquirenti online raggiungeranno un totale di 3,20 miliardi. Una metodologia di vendita quindi in espansione.
Concentrandoci sul contesto italiano, sappiamo che ad oggi i consumatori online sono circa 38 milioni, ovvero il 62% della popolazione e si prevede che entro il 2023 saranno intorno ai 41 milioni. Il valore del fatturato e-commerce in Italia nel 2018 si aggira intorno ai 41,5 miliardi di euro, con una crescita del 18% sul 2017.
Riuscire ad intercettare una fetta di questi potenziali acquirenti risulta quindi assolutamente fattibile, a patto che si scelga in maniera consapevole quale ecommerce e quale ambito di specializzazione, con particolare attenzione alla tipologia di articoli da mettere in vendita. Al fine di riuscire ad attirare una clientela continuativa, è importante essere in grado di rispondere ai loro bisogni e presentarsi come la soluzione ai loro problemi o desideri.
Quale ecommerce aprire?
Per comprendere su quale ambito orientarsi, partiamo dai dati: il tempo libero è il settore in prima posizione che detiene la fetta più consistente del fatturato e-commerce nel 2018, attestandosi attorno al 41,3%. A seguire il turismo con un 28%. Entrambi in crescita rispetto all’anno precedente, insieme a un aumento del 23% dei settori con focus su salute e bellezza, soprattutto grazie al beauty ma anche alle farmacie online. Abbiamo poi lo sviluppo nell’ambito moda con un aumento del 18%, nei campi centrati sull’ elettronica di consumo, casa e arredamento e alimentare con un aumento di circa il 17% (quest’ultimo, in particolare, sia grazie al largo consumo che al food delivery).
Sulla base di questa panoramica, vediamo le forme che potrebbero risultare più idonee per chi decide di lanciarsi nel mondo della vendita online e deve scegliere su quale ecommerce investire, tenendo a mente che, per quanto le percentuali siano funzionali a comprendere su quale ecommerce è più conveniente puntare, ci sono anche altri fattori a guidare questa scelta.
Innanzitutto, distinguiamo nel dettaglio due tipologie di prodotto:
- i prodotti ‘commodity’
- i prodotti ‘niche’
Quale ecommerce aprire? – Prodotti commodity
Nel primo caso, facciamo riferimento a quella categoria di beni che potremmo definire essenziali, molto richiesti e popolari. Questi sono articoli di prima necessità, e quindi un po’ degli evergreen. Sono prodotti non distinguibili a livello di produttore, nel senso che alla fine, anche se ognuno vi ci pone il suo marchio, il prodotto è bene o male sempre lo stesso. Pensiamo allo zucchero: si tratta di un bene grezzo, una materia prima che verrà poi impiegata all’interno di altre lavorazioni per prodotti più elaborati.
La categoria dei commodity è da un lato vantaggiosa, perché trasmette sicurezza al venditore, il quale sa per certo che si tratta di prodotti richiesti. Dall’altro lato, però, la possibilità di emergere e differenziarsi è minima. In particolar modo, se si tratta di prodotti molto popolari già in vendita sulle piattaforme dei giganti della vendita online, la percentuale di successo sarà ridotta ai minimi termini, se non impossibile. I grandi rivenditori possono permettersi di comprare merce in grande quantità, risultando redditizi e tappando le ali alla piccola concorrenza.
Quale ecommerce aprire? – Prodotti niche
Nel secondo caso parliamo invece di prodotti di nicchia, indirizzati a una specifica clientela o chiusi a una singola categoria di prodotti. Spesso, questi sono legati a una produzione handmade, in cui la dimensione artigianale è centrale. Sono realizzati in piccole serie o su richiesta, magari personalizzati. L’unicità e l’originalità la fanno da padrone. Qui si cerca di riuscire a offrire prodotti di qualità uniti alla possibilità di un’esperienza che supporti in maniera efficace il proprio brand.
Trova qualcosa a cui sia tu sia altri siete appassionati: questo sarà alla base di un’alimentazione continua della tua motivazione, ma anche di un interesse da parte di un gruppo di riferimento, il quale sarà destinatario della tua comunicazione in modo coinvolgente e significativo. Perciò, il vantaggio qui è quello di offrire prodotti unici, originali e mai visti, però rischiando di chiudersi a un potenziale cliente troppo limitato e quindi non sostenibile.
Quale ecommerce aprire? – Il giusto mix
Dunque, su quale categoria dovremmo investire? Un consiglio per decidere su quale ecommerce e modello puntare è quello di non escludere né una né l’altra categoria, ma, invece, cercare di offrirle entrambe. Trova il giusto mix capace di creare un’offerta che risponda alle necessità più diffuse, ma che dia anche la possibilità di proporre prodotti unici ed originali, per rendere il brand memorabile e risaltare agli occhi degli utenti.
Ovviamente, se da un lato è centrale la scelta di quale ecommerce sviluppare e di ciò che vogliamo vendere, dall’altro anche la costruzione del sito in sé ha la sua importanza. Da esso dipenderà l’esperienza dell’utente e quindi il riuscire a guidarlo all’azione di acquisto o meno. La qualità dello spazio virtuale, la sua struttura e il suo design sono dinamiche da sviluppare in maniera seria e competente.
Spesso, richiedere una consulenza personalizzata, che possa adattarsi alle esigenze del proprio shop è la scelta giusta per partire avvantaggiati. Business Competence offre servizi di sviluppo e costruzione di siti in grado di adattarsi alle necessità di ognuno. Con una visione più ampia, permetterà di comprendere a fondo i bisogni di ogni cliente e generare servizi di follow up e continua assistenza.
Ad un buon sito, segue la necessità di una buona comunicazione, empatica e coinvolgente, nell’ottica di creazione di una community attiva e partecipativa. Sulla base delle loro esigenze si potranno poi apportare modifiche, inserire novità e regolarsi sulla base del proprio target di riferimento. Potenzia anche i contenuti secondo le tecniche di seo per Google.
Ad esempio, assecondare il nostro pubblico vuol dire saper osservare e comprendere i loro comportamenti: secondo una recente ricerca, in Italia lo smartphone viene utilizzato dagli shopper online molto di più che nel resto d’Europa. L’85% della popolazione web infatti usa il mobile per fare shopping. Sulla base di queste informazioni dovremmo pensare a una struttura dello shop che sia mobile-friendly, di modo da riuscire ad andare incontro alle necessità degli utenti e favorire un’esperienza quanto più felice possibile.
Quale ecommerce dovrebbe risultare quindi più redditizio? Punta sulla passione e sulle tue capacità di coinvolgimento, sviluppa un’offerta mista in grado di soddisfare necessità esistenti, ma anche capace di viziare e soddisfare le passioni dei clienti.
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