SEARCH ENGINE OPTIMIZATION
Un aspetto importante della SEO – Search Engine Optimization è rendere il tuo sito facile da usare per gli utenti, ma anche facile da capire per i bot dei motori di ricerca. Sebbene questi ultimi stiano diventando sempre più sofisticati, sono pur sempre delle macchine, e come tali non possono comprendere una pagina come un essere umano. La Search Engine Optimization aiuta i motori di ricerca a capire di che cosa parla la pagina e se può essere utile agli utenti.
Sentiamo spesso dire qualcosa del tipo: “Nessun bravo sviluppatore creerebbe mai una motore di ricerca che richieda ai siti web di seguire certe regole o principi per ottenere un miglior posizionamento o per avere una buona indicizzazione sito web. Chiunque abbia un minimo di cervello vorrebbe un sistema che possa analizzare qualunque struttura, passare al setaccio ogni minima stringa di codice complesso o imperfetto, e comunque offrire all’utente i risultati più rilevanti, non quelli che sono stati ‘ottimizzati’ da cosiddetti esperti di marketing.”
Ma prova a immaginare questo: hai appena postato una foto del tuo cane. Un essere umano lo descriverebbe come ‘nero, grandezza media, sembrerebbe un labrador, gioca nel parco col suo padrone’. Qualunque motore di ricerca farebbe una grossa fatica a descrivere la foto a quel livello di precisione. Come insegni a un motore di ricerca a comprendere una foto? Fortunatamente, la SEO permette ai webmaster di offrire indizi che i motori di ricerca possono usare per capire il contenuto della foto. In effetti, aggiungere una struttura di significato ai contenuti che posti è essenziale per la Search Engine Optimization.
Comprendere non solo le capacità, ma anche i limiti dei motori di ricerca ti consente di creare, analizzare e modificare di conseguenza i tuoi contenuti online in modo da renderli più facilmente ‘digeribili’ dagli stessi motori di ricerca. Senza la SEO, creare un sito web spesso risulta invisibile a Google e Co.
Search Engine Optimization: i limiti dei motori di ricerca
I principali motori di ricerca operano tutti sulla base degli stessi principi, come abbiamo spiegato nel precedente articolo. Dei bot analizzano il web, seguono link, e indicizzano contenuti in database giganteschi. Possono fare tutto questo grazie agli incredibili sviluppi delle intelligenze artificiali negli ultimi anni, ma … la tecnologia, in merito alla ricerche online, non è poi così onnipotente. I limiti tecnici che causano problemi significativi sia per quanto riguarda il posizionamento che l’indicizzazione sono numerosi. Qui sotto abbiamo elencato alcuni dei più comuni:
Problemi con crawling e indicizzazione
- Moduli online: i motori di ricerca non riescono a compilare i vari tipi di moduli online (incluso il login), perciò ogni contenuto presente su siti che li richiedano potrebbe venire nascosto;
- Pagine duplicate: i siti web che usano il CMS (Content Management System) spesso creano dei duplicati delle loro pagine; questo è un grosso problema per i motori di ricerca, i quali sono studiati per guardare ai contenuti originali;
- Fermo al codice: errori interni al sito web, quali ad esempio un’errata indicazione della directory (robots.txt) possono bloccare del tutto la ricerca;
- Mancata strutturazione dei link: se i link presenti sul sito non seguono una gerarchia precisa, i motori di ricerca potrebbero faticare a comprenderli, e dunque non riuscire a raggiungere i contenuti; oppure, se riescono ad analizzare i post, i contenuti potrebbero essere facilmente scartati e quindi estromessi dall’indicizzazione;
- Contenuto senza testo: sebbene i motori di ricerca stiano migliorando la loro capacità di lettura dei testi non-HTML, i contenuti in rich text format sono ancora piuttosto complicati da analizzare. Questo include file Flash, immagini, foto, video, file audio e contenuti plug-in.
Problemi a trovare risposte adeguate alla query
- Termini poco comuni, ovvero, quando un testo è scritto con parole che la gente comune usa poco e che quindi non cercherebbe. Ad esempio: invece che “frigoriferi”, il sito parla di “unità di refrigerazione”;
- Le lingue e le loro varianti: ad esempio, “color” (American English) vs. “colour” (British English). Nel dubbio, guarda cosa cercano gli utenti e usa quelle stesse parole nei tuoi contenuti;
- Errori nella localizzazione: es. pubblicare contenuti in polacco quando sai perfettamente che la gran parte del tuo pubblico è giapponese;
- Contenuti incoerenti: ad es. il titolo del tuo blog è “News Serie A”, ma il post parla dei risultati della Premier League. Queste incoerenze inviano segnali contrastanti ai motori di ricerca.
Assicurati che il tuo contenuto venga visto
Un’infarinatura su come si sviluppa un sito web che i motori di ricerca possano facilmente trovare è importante, ma dopo di ciò, bisogna passare al marketing vero e proprio. I motori di ricerca, di per sé, non seguono principi ben precisi per valutare la qualità di un contenuto sul web. Tuttavia, quello che fanno è basarsi su rilevanza e importanza. E come le misurano? Tracciando il traffico: cosa guardano gli utenti? A cosa reagiscono? Cosa commentano? Cosa linkano? Puoi anche creare il sito web perfetto con contenuti unici, ma dovrai fare in modo che quei contenuti vengano condivisi, che se ne parli, altrimenti è inutile.
LA NATURA COMPETITIVA DEI MOTORI DI RICERCA
Dai uno sguardo a una qualunque pagina di risultati, e scoprirai perché le ricerche online avranno vita molto lunga.
In media, sulla prima pagina di ricerca appaiono 10 risultati. Le pagine presenti sono elencate gerarchicamente. Più in alto è posizionata la tua pagina, più alto sarà il tasso di click che riceverai e le probabilità di attirare più pubblico. I risultati che compaiono nelle prime tre posizioni della prima pagina dei motori di ricerca ottengono, statisticamente, un volume di traffico nettamente superiore ai siti posizionati più in basso. Il paragone con le pagine successive della ricerca è ancora più netto. Il fatto che l’attenzione cada su quei pochi eletti implica che ci sarà sempre un interesse per i posizionamenti nei motori di ricerca. A prescindere da come cambieranno le ricerche online in un futuro più o meno prossimo, i siti web e le aziende continueranno a competere fra loro per ottenere più attenzione, visibilità e traffico.
La Search Engine Optimization è in continuo cambiamento
Quando, a metà anni ’90, il search marketing iniziò a muovere i primi passi, le richieste manuali, il meta tag HTML e l’inserimento di keywords erano tutti elementi tattici necessari per un buon posizionamento. Nel 2004 cominciò a diffondersi una strategia diversa: il link bombing (conosciuto anche come Googlebombing) con anchor text, ovvero, la compravendita di enormi quantità di link tratti da blog in cui venivano generati automaticamente commenti spam; in questo modo veniva creata una catena di backlink che rimandavano tutti allo stesso sito: poiché il punto debole di Google (come pure degli altri motori di ricerca) è il fatto che i siti contenenti link sono visti come più affidabili, tale strategia era ritenuta ottimale per incrementare il traffico. Nel 2011, con l’avvento dei social media, il social media marketing e l’inclusione verticale delle ricerche sono diventati metodi estremamente comuni per la Search Engine Optimization. I motori di ricerca hanno affinato i loro algoritmi nel corso della loro evoluzione, dunque la gran parte delle strategie che funzionavano nel 2004, oggi invece potrebbero ledere la SEO.
Il futuro è incerto, ma in un mondo in cui la ricerca online domina, il cambiamento è inevitabile. È per questo che il search marketing continuerà a essere una priorità per coloro che intendono avere successo sul web. Alcuni dicono che la Search Engine Optimization è morta, o che incoraggia la spam. Per come la vediamo noi, non c’è alcun bisogno di mettersi sulla difensiva, basta usare il buon senso: i siti web sono in competizione fra loro per ottenere più attenzione e un miglior posizionamento nei motori di ricerca, e coloro che hanno abbastanza esperienze e competenze per ottenere ciò ne saranno beneficiati, ottenendo un aumento nel traffico e nella visibilità.