Strumenti SEO
Chi fa Search Engine Optimization tende a utilizzare molti strumenti SEO. Alcuni dei più utili sono forniti dai motori di ricerca stessi. I motori di ricerca vogliono infatti che i webmaster creino siti e contenuti accessibili, in modo da fornire una varietà di strumenti, analisi e linee guida. Queste risorse forniscono dati fondamentali e opportunità uniche per lo scambio di informazioni con i motori. Di seguito spieghiamo gli elementi comuni ai principali motori di ricerca e cosa li rende utili in ottica SEO.
Strumenti SEO: sitemaps
Pensa a una sitemap come una lista di file che offrono ai motori di ricerca degli spunti su come analizzare il tuo sito web. La sitemap aiuta i motori di ricerca a trovare e classificare i contenuti sul tuo sito che magari hanno trovato da soli. Le sitemaps possono anche avere diversi formati e possono evidenziare molti tipi diversi di contenuti, compresi video, immagini, notizie e dispositivi mobili.
Le sitemaps sono disponibili in tre varietà:
- XML (Extensible Markup Language (formato consigliato)). Questo è il formato più accettato per le Sitemap. PRO: è il formato più comunemente accettato dai motori di ricerca, quindi può essere prodotto da una moltitudine di generatori di sitemaps. Inoltre, consente un controllo dettagliatissimo dei parametri della pagina. CONTRO: File relativamente di grandi dimensioni. Poiché XML richiede un tag aperto e un tag vicino a ciascun elemento, le dimensioni dei file possono allargarsi parecchio.
- RSS (“Really Simple Syndication”, o anche “Rich Site Summary”). PRO: è facile da mantenere. Le sitemaps RSS possono essere facilmente codificate per aggiornarsi automaticamente nel momento in cui vengono aggiunti nuovi contenuti. CONTRO: è più difficile da gestire. Sebbene RSS sia fondamentalmente un dialetto di HTML, è molto più complicato da gestire proprio per via delle sue proprietà legate agli aggiornamenti.
- Txt (Text File) PRO: estremamente facile. Il formato text di una sitemap non è altro che URL che arriva a un massimo di 50mila linee.PRO: non si possono aggiungere metadati alle pagine.
Strumenti SEO: robots.txt
Il file robots.txt, un prodotto del Robots Exclusion Protocol, è un file memorizzato nella directory principale di un sito web (ad es. www.google.com/robots.txt). Il file robots.txt fornisce istruzioni ai crawler che visitano il tuo sito, inclusi i dettagli sulle ricerche. Usando robots.txt, i webmaster possono dire ai motori di ricerca quali aree di un sito vorrebbero proibire ai bot per la scansione, oltre a indicare le posizioni dei file sitemap e parametri di ritardo dell’analisi. Puoi leggere maggiori dettagli su questo sulla la pagina robots.txt del Knowledge Center.
Sono disponibili i seguenti comandi:
- Rifiutare: impedisce ai robot “compiacenti” di accedere a pagine specifiche o cartelle;
- Sitemap: indica la posizione della Sitemap o delle Sitemap di un sito web;
- Ritardo scansione: indica la velocità (in millisecondi) con cui un robot può eseguire la scansione di un server.
Attenzione: non tutti i robot web seguono robots.txt. I malintenzionati (es. gli scrapers) realizzano i robot che non seguono questo protocollo e in casi estremi possono usarlo per identificare la posizione di informazioni private. Per questo motivo, si consiglia di non includere la posizione delle sezioni amministrative e di altre informazioni sensibili nel file robot.txt. Invece, queste pagine possono utilizzare i meta tag robots per evitare che i principali motori di ricerca indicizzino i loro contenuti ad alto rischio.
Strumenti SEO: Meta Robots
I tag meta robots creano istruzioni pagina per pagina per i bot dei motori di ricerca. I tag meta robots andrebbero inclusi nella sezione principale del documento HTML.
Un esempio di Meta Robots
<html>
<head>
<title>La Miglior Pagina Web Al Mondo</title>
<meta name=”ROBOTS” content=”NOINDEX,
NOFOLLOW”>
</head>
<body>
<h1>Ciao Mondo</h1>
</body>
</html>
Nell’esempio qui sopra, “NOINDEX, NOFOLLOW” dice ai robots di non includere una data pagina nei loro indici, e di non seguire nessuno dei link presenti su quella pagina.
Rel=“Nofollow”
Ricordi che i link sito web fanno praticamente da voti? L’attributo rel=nofollow ti permette di rimandare a un link esterno senza annullare il tuo “voto” ai fini del motore di ricerca. Letteralmente, “nofollow” dice ai motori di ricerca di non seguire il link in questione, anche se alcuni lo fanno comunque per scoprire nuove pagine. Questi link hanno certamente meno valore (e nella gran parte dei casi sono inutili) rispetto agli altri, ma in determinate situazioni possono rivelarsi utili per individuare una fonte poco affidabile.
Nell’esempio qui sopra, il valore del link non viene letto come example.com in quanto è stato aggiunto l’attributo rel=nofollow.
Rel=“canonical”
Spesso sul tuo sito web vengono visualizzate due o più copie dello stesso identico contenuto sotto URL diversi. Ad esempio, gli URL seguenti fanno tutti riferimento a una singola homepage:
- http://www.example.com/
- http://www.example.com/default.asp
- http://example.com/
- http://example.com/default.asp
- http://Example.com/Default.asp
Per i motori di ricerca, appaiono come cinque pagine separate. Poiché il contenuto è identico su ogni pagina, questo può spingere i motori di ricerca a svalutare l’originale, intaccandone il posizionamento. Il tag canonico risolve questo problema dicendo ai robot di ricerca quale pagina è la versione singolare e autorevole che dovrebbe contare nei risultati web.
Un esempio di rel=canonical per l’URL
http://example.com/default.asp
<html>
<head>
<title>La Miglior Pagina Su Internet</title>
<link rel=”canonical”
href=”http://www.example.com”>
</head>
<body>
<h1>Ciao Mondo</h1>
</body>
</html>
Nell’esempio qui sopra, rel=canonical spiega ai robots che questa pagina è una copia di http://www.example.com, e solo quest’ultimo URL andrebbe considerato come quello canonico e autorevole.
Strumenti SEO: webmaster Google
- Target geografico – Se un determinato sito si rivolge in particolare agli utenti di una data località, i webmaster possono fornire a Google le informazioni che lo aiuteranno a determinare come quel sito appare nei risultati della ricerca specifica per paese e anche migliorare i risultati di ricerca di Google per aree geografiche;
- Dominio preferito – Il dominio preferito è quello che il webmaster vorrebbe utilizzare per indicizzare le pagine del proprio sito. Se un webmaster specifica un dominio preferito come http://www.example.com e Google trova un link a quel sito che è formattato come http://example.com, Google tratterà quel collegamento come se stesse indicando http://www.example.com;
- Parametri URL: puoi dare a Google informazioni su ogni parametro sul tuo sito, come “ordina = prezzo” e “sessionid = 2”. Ciò consente a Google di eseguire la scansione del tuo sito in modo più efficiente;
- Velocità di scansione: la velocità di scansione influisce sulla velocità (ma non sulla frequenza) delle richieste dei Googlebot durante il processo di scansione;
- Malware: Google ti informerà se ha rilevato malware sul tuo sito. Il malware crea un’esperienza utente negativa e intacca il tuo posizionamento;
- Errori di scansione: se Googlebot rileva errori significativi mentre sta eseguendo la scansione del tuo sito, ad esempio 404, lo segnalerà;
- Suggerimenti HTML: Google cerca elementi HTML amichevoli come problemi con meta descrizioni e tag title.
Le statistiche fornite dagli strumenti del motore di ricerca offrono informazioni uniche in ottica SEO, come impressioni di keyword sito web, percentuali di clic, pagine principali apparse nei risultati di ricerca e statistiche sui link.
Configurazione del sito
Questa importante sezione ti consente di inviare sitemaps, test file robots.txt, regola i sitelink e invia una richiesta di modifica dell’indirizzo quando sposti il tuo sito web da un dominio a un altro. Quest’area contiene anche le impostazioni e i parametri URL di cui abbiamo parlato poco fa.
Metrica del +1
Quando gli utenti condividono i tuoi contenuti su Google+ con il pulsante +1, questa attività è spesso registrata nei risultati di ricerca. Guarda questo video illuminante su Google+ per capire perché questo fattore è importante. In questa sezione, gli strumenti per i webmaster di Google riportano l’effetto delle condivisioni +1 sul rendimento del tuo sito nei risultati di ricerca.
Labs
La sezione Labs di strumenti per i webmaster contiene rapporti che Google considera ancora in fase sperimentale, ma che possono essere comunque utili per i webmaster. Uno dei più importanti di questi rapporti è Site Performance, il quale indica quanto velocemente o lentamente si carica il tuo sito quando viene visitato.
Strumenti SEO: Bing Webmaster Center
- Panoramica dei siti – Questa interfaccia fornisce una panoramica unica del rendimento di tutti i tuoi siti web nei risultati di ricerca di Bing. Le metriche a colpo d’occhio includono clic, impressioni, pagine indicizzate, e il numero di pagine sottoposte a scansione per ciascun sito;
- Statistiche di scansione: qui puoi visualizzare i rapporti sul numero di pagine del tuo sito che Bing ha analizzato e dove ha rilevato eventuali errori. Come con Google, anche con Bing puoi inviare sitemaps per aiutare il motore di ricerca a scoprire e dare la priorità ai tuoi contenuti;
- Indice: questa sezione consente ai webmaster di visualizzare e tenere sotto controllo il modo in cui Bing indicizza le loro pagine web. Di nuovo, come già con Google, qui puoi vedere come sono esposti i tuoi contenuti all’interno di Bing, inviare URL, rimuovere URL dalla ricerca, esplorare link in entrata e regolare le impostazioni dei parametri;
- Traffico: il riepilogo del traffico nei report di Bing Webmaster Center include impressioni e dati sul tasso di click sfruttando i dati combinati di Bing e Yahoo!. I rapporti qui mostrano il posizionamento ottenuto di solito, così come le stime dei costi se dovessi acquistare degli annunci per ciascuna keyword.