Voucher Digitalizzazione 2020: come funziona
Rinnovare l’aspetto tecnologico della propria azienda con il Voucher digitalizzazione 2020? Si può fare.
Le aziende hanno sempre rivolto un occhio di riguardo alla digitalizzazione, ma questo momento storico così particolare ha gettato le basi per una standardizzazione sempre più elevata delle dinamiche che regolano l’aggiornamento digitale di una azienda. In qualunque campo sia, il voucher digitalizzazione 2020 può essere un grande aiuto per piccole e medie imprese che sentono ed hanno la necessità di fare un passo in avanti nel progresso tecnologico, e che vogliono essere in linea con gli standard odierni.
I voucher digitalizzazione sono presenti nel piano di investimento per le PMI del governo ormai dal 2014, anno in cui è stato per la prima volta approvato il decreto che li regolarizzava. Si tratta di un aiuto a cui nel corso degli anni migliaia di aziende si sono rivolte, per riuscire a stare al passo con i tempi. Se si va ad osservare infatti la forbice tecnologica del nostro paese, ci si accorge che specialmente al Centro-Sud e Sud Italia l’adeguamento tecnologico delle aziende è spesso insolvente, il che significa che in una situazione come quella che stiamo ancora vivendo, molte aziende fanno fatica ad andare avanti per la mancanza di applicativi informatici di aiuto.
Come funziona il Voucher digitalizzazione 2020?
Si tratta di un aiuto offerto dallo Stato italiano alle imprese, che può arrivare fino ad un massimale di 10.000 euro totali. Il Voucher viene erogato direttamente dalle casse governative, ed il suo scopo è favorire ed aiutare le imprese nell’aggiornamento tecnologico. Molto importante ricordare che questo contributo rappresenta un investimento a fondo perduto dello stato, per cui l’azienda non è tenuta a restituire la somma che gli viene erogata. Rientrano negli aventi diritto alla presentazione della domanda per il Voucher tutte le imprese presenti sul territorio italiano iscritte alla CCIA provinciale di riferimento, che non siano oggetto di controversie o procedimenti concorsuali o di fallimento, e la cui denominazione rientri nelle piccole e medie imprese.
Cosa si può fare con il Voucher
Esistono alcune regole ben precise per l’attuazione e la spesa dei Voucher digitalizzazione 2020. In primis l’acquisizione di beni materiali hardware come computer, stampanti, accessori che possano portare un giovamento tecnologico all’azienda. Vi rientrano anche acquisizioni e compravendita di applicativi informatici come sistemi operativi, antivirus, sistemi per la gestione online, ma anche spese di formazione del personale attraverso corsi digitali, adeguamento online di sistemi per la gestione e-commerce e così via. E’ possibile anche utilizzare i Voucher per co-finanziare l’adeguamento tecnologico della propria azienda o impresa, sfruttandone i vantaggi per calmierare le spese totali a cui si deve far fronte. Con i Voucher digitalizzazione 2020 si possono anche acquistare strumenti per conto dei dipendenti, come computer e postazioni per lo smart working, che devono essere comunque di proprietà dell’azienda, che le fornirà ai dipendenti ad usucapione del loro lavoro.
Presentazione della domanda ed erogazione
Ogni azienda ha diritto ad un solo Voucher digitalizzazione 2020, che viene ripartito in merito alla cifra a seconda del capitale totale dell’azienda, della sua capacità di investimento e dalla grandezza dell’adeguamento tecnologico che si deve operare. Il voucher in ogni caso può essere utilizzato per finanziare fino al 50% delle spese totali di adeguamento, e la sua cifra fino a 10.000 euro viene adeguata a seconda delle spese totali. Se si ha quindi un adeguamento tecnologico il cui costo totale è di 15.000 euro si ha diritto ad un Voucher di 7500 euro e così via. La presentazione della domanda per i voucher digitalizzazione 2020 avviene per via telematica attraverso il sito Invitalia, nella sezione Accoglienza Istanze.
Le richieste hanno tempistiche e bandi precisi, che possono essere controllati sul sito ufficiale del MISE (Ministero per lo Sviluppo Economico), che regolarmente pubblica l’attuazione dei bandi per i voucher digitalizzazione 2020). Le tempistiche di erogazione del voucher sono di un mese per l’accettazione e l’analisi della domanda da parte del MISE, che in caso di esito positivo procederà nell’arco del medesimo tempo ad erogare quanto spetta ad ogni azienda. Sul sito di Invitalia in cui la domanda viene presentata, si può controllarne lo stato di avanzamento, ed una volta approvata anche la quantità di soldi che si possono ricevere.
Attenzione, i Voucher digitalizzazione 2020 non sono spese, ma rimborsi
Molto importante quando si parla di questo meccanismo, è capire che la mossa migliore da fare è effettuare innanzitutto le spese di adeguamento necessarie, e poi richiedere i Voucher spettanti. Questo perché il bonus viene erogato sotto forma di rimborso, non di buono spesa, non finanzia spese preventivate ma solo effettuate, ecco perché è così importante.
Documentazione per la presentazione della domanda
Per richiedere i Voucher digitalizzazione 2020 l’azienda che ne fa richiesta deve presentare alcuni documenti fondamentali. Bisogna infatti allegare rendicontazione corretta delle spese effettuate, che comprende fatture per l’acquisto di beni mobili, sistemi informatici e tutto ciò che riguarda l’adeguamento tecnologico, con dicitura in euro espressa a misura della spesa. Si deve presentare anche un estratto conto aziendale che certifichi le spese effettuate tramite le fatture, e nella dicitura della spesa deve essere inserita una intestazione che certifichi la destinazione dell’acquisto (“Bene o servizio acquistato ai sensi del Decreto MISE 23/09/2014”), insieme a liberatorie emesse dal venditore di beni e servizi a cui ci rivolgiamo, ed un resoconto finale delle opere di adeguamento effettuate.
Esiste una tassazione per i voucher?
Come spiegato nel paragrafo iniziale, i Voucher digitalizzazione 2020 sono a fondo perduto, per cui non va conteggiato ai fini fiscali per IRAP ed IRES nella dichiarazione dei redditi. Si tratta di una erogazione che lo stato va a fare per aiutare le imprese ad adeguarsi tecnologicamente ed avere così possibilità maggiori di competizione sul mercato. Se la spesa di adeguamento superasse la soglia massima dei Voucher messi a disposizione, il MISE può accordare all’azienda una percentuale minore di adeguamento, scendo ad esempio dal 50% al 40% per fornire comunque un aiuto. Il MISE in ogni caso non fornisce Voucher per più del 50% del valore di spesa accumulato.
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